29 Maggio 2023
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Doddò
SONO UNA PARTITA IVA. DEVO SEMPRE PAGARE I CONTRIBUTI INPS?
Chi decide di intraprendere un'attività in proprio, sia essa artigianale, professionale o commerciale, oltre ad aprire la partita IVA è obbligato al versamento dei contributi INPS. L’Istituto, infatti, prevede il versamento di una quota contributiva minima, indipendentemente dal fatturato.
A QUANTO AMMONTA LA QUOTA INPS?
Nell’anno 2024 la somma da versare è di circa 4.500,00 euro annui. Si tratta dei contributi calcolati sul c.d. reddito minimale fissato dall’INPS ogni anno. Se invece il contribuente ha guadagnato nel corso dell’anno una somma maggiore, dovrà liquidare e versare i contributi anche su questa parte eccedente.
CONTRIBUTI MINIMI INPS: SCADENZE DI VERSAMENTO
- Gli artigiani e commercianti che aprono una partita IVA devono, dunque, versare una quota minima di circa 375 euro mensili all'INPS. Il versamento è trimestrale e si paga entro il giorno 16 del secondo mese successivo al trimestre di riferimento:
- 16 maggio 2024 – I° trimestre 2024;
- 20 Agosto 2024 – II° trimestre 2024;
- 18 novembre 2024 (il 16 è sabato) – III° trimestre 2024;
- 17 febbraio 2025 (il 16 è domenica) – IV trimestre 2025.
- Gli eventuali contributi eccedenti il minimale dovranno calcolarsi nella Dichiarazione redditi 2025 (anno d’imposta 2024) e versati alle stesse scadenze IRPEF.
È PREVISTA QUALCHE ESENZIONE?
- L’esenzione è prevista per chi è lavoratore dipendente. Tutti i lavoratori autonomi che hanno un'occupazione prevalente come dipendenti full-time sono esonerati dal versamento dei contributi alla Gestione INPS per l'attività autonoma. Il beneficio non si applica ai contratti part-time ma, come detto, solo ai contratti a tempo pieno.
- Sono esonerati anche i professionisti non iscritti ad alcuna cassa ordinistica e che non generano fatturato. Essi sono iscritti alla Gestione Separata INPS che non prevede un contributo minimo annuo ma i contributi vengono calcolati solo sul reddito annuale che si dichiara (se dichiaro 0 pago 0).
- Un'ulteriore possibilità di esonero riguarda i lavoratori autonomi trasferitisi in Italia da paesi con cui esistono accordi bilaterali per evitare la doppia imposizione fiscale e contributiva. In questi casi, pur essendo esonerati dal versamento dei contributi INPS, i lavoratori devono continuare a contribuire al sistema previdenziale del loro paese d'origine secondo le modalità e i tempi stabiliti dagli accordi internazionali.